Dieci buoni motivi per volere una legge sulla trasparenza della pubblica amministrazione


Promotori
        
Elena Aga Rossi
Vittorio Alvino
Gregorio Arena
Giulia BarreraGiulia Barrera
Archivista di Stato e storica africanista (Ph.D., Northwestern University 2002), lavora presso la Direzione generale per gli archivi del Ministero per i beni culturali, dove si occupa di relazioni internazionali. Come storica, ha pubblicato soprattutto sulla storia dell’Eritrea durante il colonialismo italiano, mentre come archivista ­ - oltre a strumenti di ricerca ­ - ha pubblicato prevalentemente su questioni inerenti la consultabilità degli archivi.

Romano Bartoloni
Ernesto BelisarioErnesto Belisario
Avvocato, specializzato in Diritto Amministrativo e Scienza dell'Amministrazione. Si occupa di diritto delle nuove tecnologie e di innovazione nella Pubblica Amministrazione, in particolare dei profili giuridici dell’e-gov e dell’open-gov.
Docente presso l’Università degli Studi della Basilicata, è relatore in convegni, incontri e seminari sulle materie di attività e tiene lezioni in Master Universitari, corsi di formazione e specializzazione.
Autore di numerose pubblicazioni (cartacee e digitali) sui temi del Diritto Amministrativo e dell’Information Technology Law, è socio fondatore e segretario generale dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione e Presidente dell’Associazione Italiana per l’Open Government.

Amelia Beltramini
Giovanni Boccia Artieri
Sandra Bonsanti
Ennio Caretto
Paola Carucci
Roberto Casalini
Gegia Celotti
Enzo Cheli
Guido Columba
Marco ContiniMarco Contini
Presidente dell'associazione Conoscere per Deliberare e Direttore della Società Pannunzio per la libertà d'informazione.
È stato impegnato politicamente in diverse organizzazioni nazionali e transnazionali attive nella difesa dei diritti civili e nella lotta contro tutti i proibizionismi, assumendone anche la guida.
Dagli anni '90 si occupa professionalmente di nuove tecnologie e delle loro applicazioni rivolte ai settori dell'editoria e dell'informazione, al superamento del digital divide e alla diffusione della conoscenza.

Paolo Costa
Emilia De Biasi
Francesco De Vito
Arturo Di Corinto
Stefano Epifani
Andrea FamaAndrea Fama
Membro del direttivo di www.lsdi.it, osservatorio su media e giornalismo. Autore del saggio "Open Data - Data Journalism. Trasparenza e innovazione al servizio delle società nell'era digitale".

Vittorino Ferla
Giuseppe Fiengo
Raffaele FiengoRaffaele Fiengo
Insegna "linguaggio giornalistico" nell'università di Padova.

Antonio Gaudioso
Giancarlo Ghirra
Angelo Giacobelli
Giuseppe Giulietti
Linda GiuvaLinda Giuva
È professore associato di Archivistica generale all'Università degli studi la Sapienza di Roma. Prima di approdare all'insegnamento universitario ha lavorato presso l'Archivio di Stato di Bari e l'Archivio centrale dello Stato. Si occupa di documentazione contemporanea. Ha affrontato, ultimamente, le problematiche connesse agli archivi storici dei partiti politici, delle donne, e svolge ricerche nel campo dell'innovazione applicata alla gestione documentale avanzata nelle pubbliche amministrazioni. Ha affrontato il tema dell'accesso alla documentazione archivistica particolarmente in due lavori pubblicati recentemente: G. Barrera, L. Giuva, Archivisti e storici tra diritto all'accesso e Wikileaks in "passato e presente", 2012, n.85; L. Giuva, Archivi e diritti in S. Vitali, I. Zanni Rosiello, Il potere degli archivi. Usi del passato e difesa dei diritti nella società contemporanea, Milano, Bruno Mondatori, 2007, pp. 135-201.

Mariella GuercioMariella Guercio
Professore ordinario di archivistica e di gestione informatica deidocumenti alla Sapienza Università di Roma, ha operato come archivista di Stato presso il Ministero dei beni culturali dal 1978 al 1998, specializzandosi nel settore degli archivi contemporanei e delle memorie digitali e collaborando a partire dal 1996 con l'Autorità perl'informatica e successivamente con il Cnipa nella definizione dellanormativa sulla gestione dei documenti elettronici. Fa parte del Programme Commission dell'International Council on Archives. Partner di numerosi progetti di ricerca europei e internazionali dedicati allaconservazione digitale è autore di numerosi saggi e direttore della rivista Archivi & Computer. Collabora dal 1999 con la Scuola superiore della Pubblica Amministrazione nella progettazione e coordinamento di corsi sui sistemi documentari per l'E-government. Insieme a Elena Aga Rossi ha guidato un progetto di ricerca della Scuola superiore della p.a. sul tema della trasparenza amministrativa. Nel 2009 ha vinto il premio internazionale Emmett Leahy nel campo dell'Informationand Records Management.

Pietro Ichino
Claudia LopedoteClaudia Lopedote
È Segretario Generale del Consiglio italiano per le Scienze Sociali (CSS), Roma-Moncalieri. Svolge attività di documentazione, studio e ricerca sui temi delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Si occupa di democrazia e sistemi politico-istituzionali in prospettiva comparata, e di Unione europea. È membro del Comitato scientifico della rivista house organ del CSS, queste istituzioni, e della redazione di Critica liberale. Svolge attività di formazione e valutazione del personale nella PA.

Enzo MarzoEnzo Marzo
Portavoce della Società Pannunzio per la libertà d'informazione, Presidente della Fondazione Critica liberale e Direttore dell'omonima rivista mensile, già giornalista per 35 anni del Corriere della Sera.

Elio Matarazzo
Andrea Menapace
Roberto Natale
Ernesto NavazioErnesto Navazio
Consigliere della Regione Basilicata, primo firmatario di una proposta di legge in materia di FOIA e Open Data.

Valerio OnidaValerio Onida
Giurista, professore di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano.
Presidente emerito della Corte Costituzionale.

Piero Pantucci
Stefano Passigli
Mario Pianta
Francesca Piazza
Tommaso Piffer
Alberto Pinna
Guido Possa
Pino Rea
Andrea RiscassiAndrea Riscassi
Milanese, classe 1967, caposervizio al Tg Rai Lombardia, tutor tv al Master di giornalismo della Statale di Milano, docente a contratto di Teorie e tecniche della comunicazione radio-televisiva alla Statale di Milano, fondatore dell'associazione Annaviva, dedicata ad Anna Politkovskaja.

Vittorio RoidiVittorio Roidi
Docente di Etica e deontologia della Comunicazione alla Sapienza di Roma e presso la Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia. Autore di studi e testi sul giornalismo. Fondatore del sito Giornalismoedemocrazia.it

Guido Romeo
Aldo Sandulli
Renzo Santelli
Guido ScorzaGuido Scorza
Avvocato, giornalista, docente presso il Master di diritto delle nuove tecnologie della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bologna, presso il Master in Sicurezza dei sistemi e delle reti informatiche dell’Università La Sapienza di Roma, presso la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri e presso il Corso di Laurea in tecnologie informatiche dell’Università La Sapienza.
Presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione e Coordinatore dell'Open Media Coalition.
Scrive per Il Fatto Quotidiano, Wired, Punto Informatico, LeggiOggi.

Roberto Seghetti
Paolo Serventi Longhi
Alberto Spampinato
Corrado Stajano
Giancarlo Tartaglia
Mario Tedeschini Lalli
Giovanni Valentini
Giovanni Vetritto
Vincenzo Vita
OrganigrammaOrganigramma


Presidente: Andrea Fama

Tesoriere: Giulia Barrera

Segretario Generale: Marco Contini


Giunta: Elena Aga Rossi, Raffaele Fiengo, Mariella Guercio, Pino Rea.

Condividono l'Iniziativa

Alessio Altichieri
Giulio Anselmi
Edoardo De Biasi
Gianni Riotta
Giovanni Sartori

Questa iniziativa è sostenuta da:

Cottarelli, atto terzo.
Mentire senza smentire

L’incredibile ping pong tra Presidenza del Consiglio (PCM) e Ministero dell’Economia (MEF) in merito alla richiesta di accesso ai documenti che compongono il cosiddetto Dossier Cottarelli sulla spending review (qui e qui) ha messo in luce diversi aspetti deludenti da parte di un governo così votato alla innovazione, se non alla rivoluzione, come quello in carica, deunciando invece atteggiamenti di chiusura verso il cittadino degni di ben altre ambizioni.

Ciò che è emerso con maggiore evidenza è che i documenti fossero andati apparentemente smarriti, avendo entrambe le istituzioni negato di esserne in possesso. In realtà li hanno entrambe. E se a prima vista potrebbe risultare una questione di mera sciatteria, in realtà è innanzitutto un problema di rapporti tra istituzioni e cittadini: difficilmente in altri Paesi sarebbe stato possibile fare una simile figura senza degnarsi di fornire nemmeno un chiarimento. Mentire senza smentire.

Non di meno vi è il rimpallo di competenze e responsabilità sul lavoro stesso dell’ex Commissario straordinario. Un decreto di nomina lo vorrebbe in Via XX settembre, come segnalava la stessa PCM, ma secondo il MEF la responsabilità è poi passata alla Presidenza. Secondo il Ministero, e anche secondo Cottarelli: “io formalmente dipendevo da Palazzo Chigi ha dichiarato ai microfoni di Mattino 24.

E ha poi aggiunto: “credo che il governo abbia intenzione di farlo [pubblicare i documenti, NdR], potrebbe essere una questione di giorni e comunque non aspettatevi granché”. Ma se non c’è da aspettarsi troppo, perché allora alimentare tali aspettative? E, soprattutto, perché si è pensato di poter ‘salvare i conti del Paese’ investendo (quanto complessivamente?) in un progetto mediocre?

Domandare è lecito. Rispondere cortesia. Almeno in Italia.

Nell’attesa, pare che "si stiano parlando fra Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia, c’è anche una questione pratica di editing". È sempre Cottarelli a dirlo, secondo cui “l’unico motivo per cui non sono stati pubblicati è che c’erano cose più importanti da fare”.

C’è sinceramente da augurarsi che la guida del Paese avesse cose più importanti da fare che mettere online qualche documento - per quanto, nel frattempo, tra un profluvio di tweet, online sono andati diversi siti istituzionali, con risultati impietosi. Tuttavia, le istituzioni non sono fatte solo di vertici; sono ben articolate e nutrite di personale. Inoltre, se vi era così cristallina la volontà di diffonderli, perché negarli - a quel modo poi - di fronte a una legittima richiesta? D’altronde bastava allegarli alle mail cui invece sono stati allegati i dinieghi.

(Per la cronaca, parrebbe che i documenti siano tra i 15 e i 20, prodotti da 25 gruppi di lavoro)

Oggi sono passate due settimane dalla annunciata pubblicazione, quattordici giorni, e tutto tace. Nel frattempo, abbiamo reinoltrato le richieste, con lo storico di quanto accaduto, certi di un riscontro positivo e chiarificatore.

E mentre il Governo mette a punto l’editing, noi, ardenti di pazienza, restiamo in fiduciosa attesa.











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